Se ne è andato, nel dicembre scorso, Sandro Bramucci (1946-2020).
Era quello che si può definire, con un termine ormai storico, un cattolico del dissenso. Professionista della gestione dei mezzi di stampa, colonna tecnica di Nuovi Tempi, era vicino agli ambienti evangelici con i quali fonderà Com-Nuovi Tempi, espressione di un cristianesimo critico impegnato socialmente e culturalmente, con i quali aveva trovato una convergenza naturale e vissuto un ecumenismo di base.
Per quanto ci riguarda in questa sede, era entrato in rapporto con la Società Biblica all’inizio degli anni Novanta e da allora ha sempre partecipato all’elaborazione grafica dei testi biblici – intendo essenzialmente la versione Nuova Riveduta e la Tilc, passando per i testi della TLE – con una riconosciuta alta professionalità, al tempo stesso classica e innovativa. Una impaginazione chiara, curata, leggibile; uno studio anche della carta, della sua qualità e del suo spessore; la capacità di suggerire innovazioni molto indovinate per le copertine, oppure di elaborare soluzioni per idee che nascevano nella Società Biblica. Alla sua ditta, la Typo, si devono anche le due recenti edizioni del Nuovo Testamento ‘della Riforma’ (2017 e 2020). Alla Typo continua a rivolgersi la Sbi.
Alla deposizione delle sue ceneri è stato letto un brano che, su richiesta della famiglia, ho suggerito personalmente: Isaia 35, adatto a ricordare un artista, con spiccata sensibilità estetica, e per annunciare la speranza nell’opera di Dio, che sempre rinasce.
Mario Cignoni